Le criptovalute sono un fenomeno relativamente nuovo e la loro tassazione è ancora in fase di definizione in molti paesi, Italia compresa. La legge di bilancio 2023 ha introdotto alcune novità in materia di tassazione delle criptovalute, che sono entrate in vigore il 1° gennaio 2023.

Prima dell’entrata in vigore della nuova legge quindi fino al 31/12/2022 le crypto erano equiparate a valute estere ed erano tassare solo le plusvalenze realizzate su portafogli con importi superiori a 51645,69 euro per più di 7 giorni consecutivi.

Il nuovo decreto è intervenuto proprio per fare chiarezza e stabilire una tassazione più chiara visto che non avevamo in Italia una norma precisa e strutturata per coprire tutte le casistiche presenti nel complesso mondo delle valute virtuali.

La tassazione per il 2023

Dal 01/01/2023 le cryptovalute sono state equiparate agli strumenti finanziari e quindi sono soggetti alla stessa tipologia di tassazione.

L’aliquota prevista è il 26% con una soglia di esenzione di 2000 euro ed è calcolata sulla plusvalenza realizzata dove la plusvalenza è la differenza positiva tra il prezzo di acquisto e di vendita della singola crypto in portafoglio.

Ma può verificarsi anche il caso in cui il prezzo di vendita sia inferiore a quello di acquisto, in questi casi si parla di minusvalenza ed è possibile compensarle con le plusvalenze realizzate nello stesso periodo quindi per fare un esempio:

Se nel 2023 ho plusvalenze per 5000 euro e minusvalenze per 2000 pagherò il 26% sulla differenza cioè 3000 euro

E se in un anno ho solo minusvalenze? In questo caso potrai riportare le minusvalenze realizzate in dichiarazione e utilizzarle nei 4 anni successivi in compensazione di eventuali future plusvalenze.

L’affrancamento

Come avrai capito, il prezzo di acquisto delle crypto acquistate prima del 01/01/2023 diventa fondamentale per poter calcolare la plusvalenza nel momento in cui le vendi. Proprio per questo c’è la possibilità di “affrancare” il valore di acquisto al 01/01/2023, ma cosa significa affrancare?

Affrancare significa dare un valore fiscalmente riconosciuto alle cryptovalute in portafoglio alla data del 01/01/2023 o meglio essere certi che la plusvalenza venga calcolata su questo valore di acquisto. L’agenzia delle entrate potrebbe infatti, in caso di controllo, ricondurre il valore di acquisto a zero se non sei in grado di dimostrare altro valore (e spesso non è facile risalire al reale prezzo di acquisto della crypto comprata qualche anno fa o semplicemente l’anno precedente).

Se questo accade la plusvalenza sarà pari al prezzo di vendita e l’importo da pagare sarà maggiore.

L’affrancamento non è obbligatorio ma potrebbe essere conveniente farlo poiché ti permette di pagare un’aliquota ridotta pari al 14% del valore del portafoglio al 31/12/2022 invece del 26%.

Il termine per il pagamento è il 30 novembre 2023.

Le novità sul mondo cryptovalute non sono terminate, in questo articolo abbiamo visto quali sono le principali novità per il 2023 ma ti terrò aggiornato, continua a seguire il blog per scoprirle e se hai dubbi o domande scrivi nel form qui sotto.