Se sei in regime forfettario questo articolo potrebbe interessarti particolarmente perché vedremo quali sono le scadenze fiscali di questo regime e potrai avere un quadro generale per poter pianificare le tue uscite durante l’anno.

Sostanzialmente le scadenze sono di due tipi, quelle che riguardano il versamento delle imposte e quelle che riguardano i versamenti dei contributi previdenziali.

Il versamento delle imposte

Per il versamento delle imposte le date da ricordare sono:

  • 30 giugno
  • 30 novembre

Perché sono 2 le date? Perché ogni anno dovrai versare il saldo delle imposte dell’anno precedente e l’acconto per quelle dell’anno successivo. In particolare:

– il 30 giugno si versa il saldo e il 50% dell’acconto per le imposte dell’anno successivo

– il 30 novembre si versa il restante 50% dell’acconto per le imposte dell’anno successivo

Esempio: apri la partita iva quest’anno (2021), l’anno prossimo (2022) entro il 30 giugno dovrai versare le imposte per il 2021 più il 50% come acconto per il 2022, entro il 30 novembre invece dovrai versare il restante 50%.

Imposte 2021 = 4000

Acconto 2022 = 4000 da versare il 50% entro il 30 giugno e il restante 50% entro il 30 novembre 2021.

Ovviamente gli acconti non andranno perduti ma li recupererai l’anno successivo nella dichiarazione dei redditi. Quindi, riprendendo l’esempio precedente:

Imposte 2022 = 5000

Acconti 2022 versati nel 2021 = 4000 (versati il 50% a giugno e il 50% a novembre)

Imposte da versare a saldo = 5000 – 4000 = 1000 (da versare il 30 giugno)

Il versamento del saldo e del primo acconto del 30 giugno può essere rateizzato fino a 5 rate mentre non è possibile rateizzare l’acconto del 30 novembre che quindi andrà pagato per intero entro questa scadenza.

Il versamento dei contributi previdenziali

Come sai oltre alle imposte “agevolate” del 5% o del 15%, i contribuenti in regime forfettario sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali come tutti del resto ma in questo caso non ci sono particolari agevolazioni.

Le scadenze in questo caso sono differenti in base all’attività che svolgi.

Puoi ritrovarti in una di queste situazioni:

  1. Professionista con cassa previdenziale propria (commercialisti, avvocati, architetti, geometri, ingegneri, medici, biologi etc etc)
  2. Professionisti senza cassa previdenziale propria
  3. Artigiani e commercianti

Caso 1. Nel caso in cui sei iscritto ad una cassa previdenziale obbligatoria dovrai versare i contributi con le scadenze e le modalità indicate dalla cassa, ti suggerisco quindi di raccogliere informazioni a riguardo contattando l’ente.

Caso 2. In questo caso sei tenuto a versare i contributi alla cosiddetta “gestione separata” presso l’INPS. I versamenti dei contributi alla gestione separata sono calcolati in misura percentuale sul reddito di ogni anno, non avrai importi fissi da versare durante l’anno. Le scadenze di questi versamenti sono le stesse di quelle previste per le imposte cioè 30 giugno e 30 novembre e con lo stesso sistema di saldo e acconto, saldo + 50% acconto entro il 30 giugno e restante 50% dell’acconto entro il 30 novembre.

Caso 3. Se la tua è un’attività di commercio o artigianale allora dovrai versare i contributi alle gestioni commercianti e artigiani dell’INPS. In questo caso ci sono degli importi fissi da versare durante l’anno indipendentemente dal reddito prodotto (sei tenuto al versamento anche se per ipotesi in quell’anno hai avuto una perdita). Le scadenze sono quattro:

  • – 16 febbraio
  • – 16 maggio
  • – 20 agosto
  • – 16 novembre

Queste rate sono dovute per il reddito prodotto fino a 15.000 euro, questo significa che se il reddito effettivo è superiore a questo importo dovrai versare ulteriori contributi per il reddito eccedente i 15.000 euro calcolati in percentuale e da versare con le stesse scadenze delle imposte: saldo e 50% acconto entro il 30 giugno e restante 50% entro il 30 novembre.