Il termine per l’invio della dichiarazione dei redditi si avvicina, per quest’anno è stata fissata la data del 30 novembre ma cosa succede se per un qualsiasi motivo si invia oltre questo termine?

Vediamo nell’articolo quali sono le conseguenze, quali sanzioni dovrai pagare ed entro quanto tempo hai modo di rimediare alla dimenticanza.

Partiamo col chiarire che niente è perduto…entro certi termini ovviamente.

Infatti, in base al ritardo con cui presenti la dichiarazione abbiamo:

  • Dichiarazione tardiva: presentata entro 90 giorni dal termine di legge
  • Dichiarazione ultra tardiva: presentata dopo i 90 giorni dal termine di legge ed entro il termine per la dichiarazione dell’anno successivo
  • Dichiarazione omessa: presentata oltre il termine per la dichiarazione dell’anno successivo

Dichiarazione tardiva

La dichiarazione dei redditi presentata entro 90 giorni dal termine di legge viene considerata valida a tutti gli effetti dall’Agenzia delle Entrate ma scattano automaticamente delle sanzioni pecuniarie che variano da 250 euro a 1000 euro. Questa sanzione può essere però ridotta di molto attraverso il ravvedimento operoso. Questo significa che se provvedi all’invio prima che l’Agenzia si attivi con i vari controlli e ti notifichi l’avviso le sanzioni sono ridotte a 1/10 del minimo ossia 25 euro.

Bisogna specificare però che se dalla dichiarazione risultano anche delle imposte da versare, al pagamento della sanzione si aggiunge il ravvedimento dei versamenti fatti in ritardo.

Per esempio: se presenti la dichiarazione a dicembre e da questa risultano delle tasse che non hai versato, dovrai pagare contestualmente la sanzione di 25 euro per la dichiarazione tardiva oltre alle sanzioni e interessi per le imposte versate in ritardo rispetto alla loro scadenza originaria. Le sanzioni sulle imposte non versate sono pari a: 0,2% per ogni giorno di ritardo fino al 14°, 3% entro i 30 giorni, 3,75% oltre i 30 giorni.

Dichiarazione ultra tardiva

Se la dichiarazione viene inviata dopo i 90 giorni dalla scadenza ma entro il termine per l’invio della dichiarazione successiva, questa diventa una dichiarazione omessa ma è comunque una seconda possibilità perché, anche se la dichiarazione è considerata in ogni caso omessa, potrai beneficiare del dimezzamento delle sanzioni.

Mi spiego meglio; per la dichiarazione omessa non è previsto il ravvedimento operoso quindi se si presenta entro il termine per l’invio di quella per il periodo di imposta successivo e comunque entro l’inizio di un controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate, le sanzioni applicate saranno dal 60% al 120% delle imposte dovute con un minimo di 200 euro e da 150 a 500 euro nel caso non risultino imposte da versare.

Dichiarazione omessa

Sebbene la dichiarazione è considerata omessa a partire dai 90 giorni di ritardo in poi le cose cambiano di molto se la presentazione avviene entro la scadenza per il periodo d’imposta successivo (entro l’anno successivo) o addirittura oltre questo termine.

Infatti, le sanzioni previste per la dichiarazione ultra tardiva vengono raddoppiate passando dal 120% al 240% delle imposte dovute con un minimo di 250 euro e da 250 a 1000 euro nel caso non risultino imposte da versare.

Come vedi ritardare oltre i 90 giorni l’invio della dichiarazione comporta un notevole aumento delle sanzioni che dovrai pagare, oltre al fatto che oltre questa ultima scadenza ti troverai nel caso della dichiarazione omessa con conseguenze ancora maggiori poichè l’Agenzia delle Entrate può procedere comunque con un controllo dettagliato e più invasivo dei redditi che hai dichiarato.

Il consiglio in questo caso è scontato: non trascurare questo adempimento! Segui sempre con attenzione le scadenze fiscali e parlane con il tuo commercialista.