Le piattaforme per le locazioni turistiche hanno preso piede negli ultimi anni e rappresentano un’ottima vetrina per chi ha uno o più immobili a disposizione e vuole affittarli.

Ma quali sono gli adempimenti necessari per poter avviare questa attività e soprattutto è necessario aprire per forza partita iva? Vediamolo insieme.

La prima cosa che devi sapere è che l’attività che svolgi quando pubblichi la tua casa su queste piattaforme è quella della “casa vacanza”, in questo caso il proprietario dell’immobile sfrutta le piattaforme per affittarlo a scopo turistico. Su Airbnb questa figura viene chiamata “host”.

Per “case vacanza” si intendono quelle case che vengono affittate per brevi periodi di tempo ad uso esclusivo del turista, il proprietario deve avere infatti residenza in altro immobile.

Per poter svolgere questa attività non è sempre necessario aprire partita iva, infatti, puoi gestire fino ad un massimo di 3 immobili con il tuo codice fiscale sfruttando la cedolare secca. Semplicemente riporterai nella tua dichiarazione dei redditi i canoni di locazione che hai percepito nell’anno e questi verranno tassati con l’aliquota agevolata del 21% e non saranno quindi soggetti ad irpef.

Se però vuoi gestire più di 3 case vacanza allora dovrai aprire partita iva optando magari per il regime forfettario sfruttando la tassazione al 5% o al 15%, in questo caso il codice ateco più indicato è il codice 55.20.51 (Affittacamere per brevi soggiorni, Casa Vacanza, Bed & Breakfast, Residence).

Devi sapere anche che in entrambi i casi, sia con partita iva che senza, sarà necessario registrare i contratti di affitto con gli ospiti solo se il contratto ha durata superiore a 30 giorni e che non potrai somministrare alimenti o bevande o proporre il servizio di colazione come farebbe un b&b.

Airbnb permette di inserire il proprio numero di partita iva per poter gestire l’attività come “impresa”, in questo caso riceverai le fatture per le commissioni addebitate da airbnb sui singoli pagamenti.

L’apertura della partita iva per l’attività di casa vacanze prevede l’iscrizione in camera di commercio, l’iscrizione all’INPS commercianti per il pagamento dei contributi e la presentazione della SCIA per ogni immobile da concedere in locazione presso il comune.

L’attività non prevede costi fissi periodici, anche per i contributi previdenziali ci sono delle eccezioni visto che non dovrai versare le classiche 4 rate trimestrali fisse bensì pagherai in percentuale (24%) in base al reddito prodotto. Questa percentuale può essere ridotta al 15,6% se fai richiesta di riduzione all’inps appena apri la partita iva, questa agevolazione è riconosciuta a tutte le partite iva forfettarie iscritte alla gestione artigiani o commercianti e prevede una riduzione del 35% sui contributi fissi e in percentuale dovuti.

Questo tipo di attività ha subito negli ultimi anno notevoli cambiamenti a livello fiscale, proprio in questi giorni si parla di novità per quanto riguarda la cedolare secca che probabilmente saranno inserite nella prossima legge di bilancio.

L’argomento è in continuo aggiornamento quindi ti consiglio di continuare a seguire la pagina per avere le ultime notizie disponibili, nel frattempo se hai domande o dubbi scrivimi pure nel form qui sotto.